Sit-In per SOS Rosarno

Appuntamento anche a Milano alla Coop in viale Umbria (h 10.00)!
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terra lavoroPer i diritti dei lavoratori
per l’agricoltura contadina
per un’altra risposta alla crisi

11 GENNAIO 2014: GIORNATA DI SOSTEGNO ALLA RESISTENZA CONTADINA E BRACCIANTILE

Rosarno, 7 gennaio 2010: dopo l’ennesimo atto di violenza subito, scoppia la rabbia dei braccianti africani impiegati nella raccolta degli agrumi. I dannati della terra si ribellano e quello che ne segue sono la caccia all’uomo, i linciaggi, la deportazione di Stato.

Quello che è accaduto in quei giorni nella Piana di Gioia Tauro ha fatto il giro del mondo, scosso profondamente l’opinione pubblica, svelato i retroscena dell’agro-bussines, delineato le responsabilità dello Stato italiano. Molte le promesse e i proclami, pochi i fatti!

Ad oggi, a quattro anni da quella rivolta, di questo sistema poco è cambiato!

Migliaia di persone continuano ancora a lavorare per quattro soldi sotto la costante minaccia della Bossi-Fini, del padrone e dei suoi caporali, e di una guerra tra poveri alimentata dalla crisi. Si sopravvive nascosti o nelle poche tendopoli, e si muore di freddo, al lavoro o sotto una macchina nel buoi delle campagne. Questa non è Rosarno, è l’Italia. L’Italia dei pomodori, delle patate, delle angurie, dei kiwi… Questo è il sistema agroindustriale, voluto dalla UE e dalle organizzazioni padronali. Questo è il capitalismo nelle campagne, la filiera tutta italiana dello sfruttamento, che porta il Made in Italy sugli scaffali del mondo e garantisce i profitti alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO).

Auchan, Carrefour, Esselunga, Coop, etc. stabiliscono il prezzo di acquisto ai produttori, un prezzo che i piccoli sono costretti a subire e le medie-grandi imprese sostengono con l’abbattimento dei costi di manodopera.

Sda, Bartolini, Tnt, Dhl, Gls le multinazionali che gestiscono e spostano gran parte del flusso di merci che circolano in Italia, appaltando il lavoro a cooperative che hanno istituito un sistema di vero e proprio “caporalato legalizzato” che impiega per lo più manodopera a basto costo immigrata.

Ma c’è chi dice no! C’è chi ha deciso di non essere più invisibile. Lavoratori consapevoli di reggere una buona parte dell’economia italiana hanno cominciato a lottare per garantirsi un salario minimo, un alloggio dignitoso, la tutela sanitaria e le norme di sicurezza. Nelle campagne del sud a Rosarno, a Nardò, nella Capitanata, a Boreano, … fino al nord a Salluzzo. a Castel Nuovo Scrivia, … Sul fronte metropolitano invece le lotte dei facchini che si sono autorganizzati nel settore della logistica per uscire dal super-sfruttamento.

C’è chi ha deciso di costruire una rete nazionale, Campagne in Lotta, che agisce nei territori ponendo il lavoro e la salvaguardia del territorio al centro delle politiche sull’alimentazione e l’agricoltura, la regolarizzazione dei lavoratori immigrati al centro della lotta al lavoro nero e al caporalato, l’unità dei braccianti, contadini, operai dell’agroalimentare e lavoratori-consumatori contro i profitti della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e delle multinazionali.

C’è chi nelle metropoli, per garantire la propria sovranità alimentare, si è organizzato fuori delle logiche della GDO, nei Gruppi di acquisto solidale e popolare, per recuperare la dimensione solidale tra chi acquista e chi produce, attori principali e consapevoli di un processo che parte dalla terra e dal rispetto del territorio, passa dal riconoscimento dei diritti di chi lavora e arriva all’esigenza di mangiare cibo di qualità. Ad un costo equo.

C’è chi, come “SOS Rosarno”, sperimenta un’agricoltura altra, unendo le istanze di braccianti africani e piccoli produttori della piana strozzati dalla GDO e grossi commercianti locali, garantendo prodotti alimentari sani e naturali a prezzi equi e sostenibili.

Come lavoratori, immigrati ed italiani, contadini e consumatori critici e consapevoli in occasione del quarto anniversario della rivolta di Rosarno lanciamo una giornata di mobilitazione:

11 GENNAIO 2014 GIORNATA DI SOSTEGNO ALLA RESISTENZA CONTADINA E BRACCIANTILE

ROMA
dalle ore 10:00 alle 14:00
fuori il supermercato COOP di Largo Agosta

LIVORNO
ORE 10.00
fuori dall’IPERCOOP di Porta A Terra (c/o centro comm.le Fonti del corallo)

FIRENZE
centro commerciale COOP Gavinana, via Erbosa 66b/c,68

BOLOGNA
dalle ore 10:00 alle 14:00
fuori dagli IPERCOOP Centro BORGO e Centro NOVA

MILANO
dalle ore 10.00
davanti alla COOP in viale Umbria angolo via Coletta

Distribuzione delle arance di “SOS Rosarno” a sostegno della Cassa di resistenza contadina e bracciantile.
Azione informativa per svelare ai soci e consumatori Coop la falsa etica che nasconde i profitti di uno dei principali gruppi della GDO, per rivendicare un prezzo equo e sostenibile per produttori e consumatori.

Per rispondere alla crisi con la solidarietà, contro i profitti della Grande Distribuzione Organizzata, contro l’imposizione della clandestinità e lo sfruttamento, per la chiusura di tutti i CIE e l’abolizione della Bossi-Fini.

PER LA DIFESA DELL’AGRICOLTURA CONTADINA E LA SOVRANITA’ ALIMENTARE, TERRA, LAVORO… LIBERAZIONE. LA LOTTA CONTINUA

NoExpo: continua la lotta No Canal

Pubblichiamo, a un giorno di distanza dalla sua uscita, il comunicato stampa del Comitato cittadino No Canal (impegnato nella lotta per il blocco dell’inutile via d’acqua che in occasione di Expo2015 dovrebbe devastare ben 3 parchi cittadini) a seguito del tavolo andato in un nulla di fatto con alcuni rappresentanti della progettazione e realizzazione dell’opera. Le parti grassettate sono nostre.

La lotta del comitato cittadino rappresenta per noi un esempio di mobilitazione positiva che si oppone dal basso alle logiche di devastazione del territorio che rispondono ad una sola logica: la speculazione per il profitto.

Qui trovate la pagina Fb del comitato: Difendiamo il Parco di Trenno dalla Via d’acqua

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Il Comitato No Canal, in seguito all’incontro svoltosi ieri 8 gennaio, presso il Consiglio di Zona 8, con rappresentanti di Expo Spa, Comune di Milano e tecnici della MM, esprime profonda insoddisfazione circa l’esito dello stesso, ravvisando una preoccupante chiusura, quasi ideologica, della controparte, nel voler imporre al territorio, ai parchi e agli abitanti delle zone interessate dall’opera “Via d’Acqua – tratto sud”, un canale che attraversa, spezzandoli e sfregiandoli (senza alcuna utilita’ pratica di irrigazione tanto meno di navigabilità) almeno tre parchi urbani (Trenno, Pertini e delle Cave), senza nemmeno tener conto dei vincoli paesaggistici e delle raccomandazioni di Ministero e delle autorità tecniche di vigilanza e controllo (Consiglio superiore lavori pubblici).

La sbandierata disponibilità dei giorni scorsi (dichiarazioni di Lupi, De Cesaris e Sala) si è manifestata in tutta la sua pochezza, ” concedendo ” al Comitato e alle migliaia di cittadini che rappresenta , la ripiantumazione di una parte dei 270 alberi che verranno abbattuti e dichiarando di voler eventualmente bonificare in corso d’opera i terreni gravemente inquinati solo in stretta prossimità delle aree di scavo e ponendo le bonifiche quasi come un ricatto a fronte della realizzazione del Canale. Ancor più grave e sconcertante il fatto che non è stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di Italia Nostra di un tracciato alternativo a minor impatto sui parchi interessati e sulle finanze pubbliche, grazie all’utilizzo di percorsi preesistenti e in armonia con territorio e paesaggio.

La gravità di questo atteggiamento di chiusura, che smentisce nei fatti le timidissime aperture politiche dei giorni scorsi, ci costringe a riprendere, a breve, tutte le iniziative di presidio dei cantieri e di mobilitazione popolare che possano bloccare lo scempio in atto. Expo, Comune di Milano e rappresentanti del Governo si assumono la responsabilità di vanificare con arroganza un confronto democratico e costruttivo con il Comitato No Canal e le migliaia di cittadini che rappresenta ad oggi. Chiediamo la ricostituzione immediata di un tavolo di confronto, che coinvolga chi politicamente può decidere e non solo la parte tecnica o Expo Spa. Se questo non accadrà e non vi sarà immediata convocazione di un nuovo incontro, riprenderemo il presidio e il blocco dei cantieri.

COMITATO NO CANAL