NoExpo: continua la lotta No Canal

Pubblichiamo, a un giorno di distanza dalla sua uscita, il comunicato stampa del Comitato cittadino No Canal (impegnato nella lotta per il blocco dell’inutile via d’acqua che in occasione di Expo2015 dovrebbe devastare ben 3 parchi cittadini) a seguito del tavolo andato in un nulla di fatto con alcuni rappresentanti della progettazione e realizzazione dell’opera. Le parti grassettate sono nostre.

La lotta del comitato cittadino rappresenta per noi un esempio di mobilitazione positiva che si oppone dal basso alle logiche di devastazione del territorio che rispondono ad una sola logica: la speculazione per il profitto.

Qui trovate la pagina Fb del comitato: Difendiamo il Parco di Trenno dalla Via d’acqua

***

Il Comitato No Canal, in seguito all’incontro svoltosi ieri 8 gennaio, presso il Consiglio di Zona 8, con rappresentanti di Expo Spa, Comune di Milano e tecnici della MM, esprime profonda insoddisfazione circa l’esito dello stesso, ravvisando una preoccupante chiusura, quasi ideologica, della controparte, nel voler imporre al territorio, ai parchi e agli abitanti delle zone interessate dall’opera “Via d’Acqua – tratto sud”, un canale che attraversa, spezzandoli e sfregiandoli (senza alcuna utilita’ pratica di irrigazione tanto meno di navigabilità) almeno tre parchi urbani (Trenno, Pertini e delle Cave), senza nemmeno tener conto dei vincoli paesaggistici e delle raccomandazioni di Ministero e delle autorità tecniche di vigilanza e controllo (Consiglio superiore lavori pubblici).

La sbandierata disponibilità dei giorni scorsi (dichiarazioni di Lupi, De Cesaris e Sala) si è manifestata in tutta la sua pochezza, ” concedendo ” al Comitato e alle migliaia di cittadini che rappresenta , la ripiantumazione di una parte dei 270 alberi che verranno abbattuti e dichiarando di voler eventualmente bonificare in corso d’opera i terreni gravemente inquinati solo in stretta prossimità delle aree di scavo e ponendo le bonifiche quasi come un ricatto a fronte della realizzazione del Canale. Ancor più grave e sconcertante il fatto che non è stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di Italia Nostra di un tracciato alternativo a minor impatto sui parchi interessati e sulle finanze pubbliche, grazie all’utilizzo di percorsi preesistenti e in armonia con territorio e paesaggio.

La gravità di questo atteggiamento di chiusura, che smentisce nei fatti le timidissime aperture politiche dei giorni scorsi, ci costringe a riprendere, a breve, tutte le iniziative di presidio dei cantieri e di mobilitazione popolare che possano bloccare lo scempio in atto. Expo, Comune di Milano e rappresentanti del Governo si assumono la responsabilità di vanificare con arroganza un confronto democratico e costruttivo con il Comitato No Canal e le migliaia di cittadini che rappresenta ad oggi. Chiediamo la ricostituzione immediata di un tavolo di confronto, che coinvolga chi politicamente può decidere e non solo la parte tecnica o Expo Spa. Se questo non accadrà e non vi sarà immediata convocazione di un nuovo incontro, riprenderemo il presidio e il blocco dei cantieri.

COMITATO NO CANAL