Manifestazione NoCanal

10408775_853140904699466_2853176388602632667_nBASTA CHIACCHIERE, VOGLIAMO I FATTI! FERMARE I CANTIERI CANCELLARE LA VIA D’ACQUA SUD

Nonostante gli arresti e le confessioni di Maltauro, nonostante le dichiarazioni di Pisapia e di altri esponenti dell’amministrazione comunale, nonostante Metropolitana Milanese sia giuridicamente reponsabile dei cantieri nella figura del D.L Ing. Stefani, i lavori della via d’acqua proseguono anche oggi con la… presenza degli addetti Maltauro, in zona Lorenteggio, tra il Naviglio Grande e via Bisceglie.

Fino a quando dobbiamo aspettare perché alle parole conseguano fatti concreti? Che senso ha tutto questo? Perchè nessuno ferma Maltauro?

Ancora una volta tocca ai comitati e ai cittadini intervenire, fermare i lavori e denunciare la situazione, come abbiamo fatto in data odierna, anche con una segnalazione alla Procura della Repubblica di Milano nella persona del dott. Gittardi.

I lavori di riqualificazione delle aree che fiancheggiano lo scolmatore in zona 6 potranno continuare anche senza realizzare la via d’acqua sud, e non dovrà essere una Società indagata e il cui titolare è reo-confesso a realizzarli.

Ogni giorno che passa è un offesa alla città e un favore al sistema che le inchieste sugli appalti attorno ad Expo stanno scoperchiando.

I cantieri vanno fermati subito e l’appalto della via d’acqua sud va annullato e cancellata l’opera destinando le risorse risparmiate alla riqualificazione dei parchi della periferia ovest di Milano e alla bonifica delle zone inquinate dove sarebbe passato il canale.

Giovedì 5 giugno alle ore 18.00 invitiamo la città a manifestare insieme a noi sotto Palazzo Marino per chiedere al Comune di Milano di:

ESPELLERE LA SOCIETA’ MALTAURO DA TUTTI I CANTIERI

FERMARE LA VIA D’ACQUA SUD

ILLUSTRARE E CONDIVIDERE CON TUTTI I CITTADINI LE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE E DI BONIFICA

Nocanal – Noviadacqua

Evento Fb: Clicca qui

Ri-Make è tornato…in una banca

20140516-0004di Pietro Maestri

Verrebbe voglia di dire, «cos’è occupare una banca a paragone di fondarla?», ma non vogliamo scomodare Brecht per questa nuova iniziativa del collettivo milanese Ri-Make, nodo di Communia Network. Si, perché Ri-Make è tornato: dopo l’occupazione della scorsa estate del cinema Maestoso (oggi ancora vergognosamente chiuso e abbandonato dopo lo sgombero) e quella di una giornata di un tunnel della stazione centrale di Milano (anch’esso ancora chiuso e lasciato al degrado) il collettivo ha occupato un nuovo spazio in città, e questa volta si tratta… di una banca.

In realtà è un edifico che ha ospitato una filiale della Bnl fino a dieci anni fa e da allora è chiuso e sfitto. Ma la storia dei proprietari di questo spazio è una storia esemplare. Già di proprietà del fondo pensioni Comit, successivamente viene venduto a un’immobiliare che, in liquidazione, è controllata da una finanziaria di investimento immobiliare, che poi fallisce. Finanziaria fondata e diretta da personaggi noti alle cronache giudiziarie per le loro tentate scalate (anche alla Bnl, tra l’altro…), i loro affari poco puliti, le loro amicizie tra politici e imprenditori discussi.

Insomma, una storia che li accomuna a tanti «finanzieri» e signori del mattone: da una lato le avventure finanziario-immobiliari; dall’altro lato le partecipazioni in società discusse e discutibili; e infine, il loro passaggio per tribunali e patrie galere proprio per le loro attività “imprenditoriali”.

Siamo alle solite. La finanza serve per fare profitti incontrollati (e spesso incontrollabili grazie ai paradisi fiscali e alle norme internazionali); l’immobiliare serve a speculare su terreni e edilizia per fare altrettanti profitti incontrollati e incontrollabili (grazie in particolare a grandi opere e grandi eventi – come Tav o Expo2015 (leggi Dove c’era un campo c’è l’Expo) – e gli arresti di questi giorni ne sono l’ennesima conferma).

In tutto questo un’altra cosa è molto chiara: finanza e immobiliare non fanno gli interessi di cittadine/i, non servono a soddisfare i loro bisogni. Aree dismesse (come aree ferroviarie, fabbriche, vecchi insediamenti abitativi), aree verdi (come La Goccia in Bovisa o Cascina Merlata vicino a Pero…) diventano preda di speculazioni, delle partecipazioni azionarie incrociate, degli appetiti di signori del mattone e banche e società finanziarie.

Grandi opere e grandi eventi vengono inventati per il solo scopo di drenare soldi pubblici a favore degli interessi privati. Il collettivo Ri-Make ha messo sul tappeto un’altra prospettiva, quella della riappropriazione sociale, del recupero ai bisogni sociali di aree, edifici, abitazioni, fabbriche abbandonate, consegnate alla speculazione.

Dopo la Mayday e i NoExpoDays che hanno mostrato alla città le ragioni di chi si oppone alla città vetrina,Ri-Make si propone di recuperare un altro spazio da far vivere con i suoi progetti collettivi, aperti, rivolti al quartiere e in particolare a chi più ha bisogno di legami e relazioni sociali.

Un recupero dal basso, diretto, autogestito. Per questo il collettivo non chiede un «sostegno» dalle istituzioni, anche se le sfida sul terreno del recupero urbano. Infatti il Consiglio comunale di Milano qualche settimana fa ha approvato il nuovo regolamento urbanistico che prevede forme di recupero ad uso sociale degli edifici abbandonati e degradati.  Ri-Make ha cominciato a praticare questo esproprio, questa riappropriazione sociale, questo recupero.

Insomma al loro Expo, questa iniziativa risponde con un nuovo Exproprio.

articolo tratto dal sito www.comune-info.net

Mangiamo e seminiamo a Ri-Make!

RIMAKKKKDopo il successo dell’ultima merenda di quartiere troviamoci ancora tra una fetta di torta e un muffin per incontrarci, stare assieme, conoscere i progetti di Ri-Make e proporne di nuovi, tutti nel segno del mutuo soccorso, dell’autogestione, della riappropriazione.

In particolare questa domenica vorremmo presentare e sperimentare il recupero delle aiuole della piazzetta per un progetto di orto urbano sociale che possa coinvolgere tutti e tutte coloro che abitano il quartiere.
Il giorno dopo la giornata mondiale contro Monsanto, multinazionale che devasta e monopolizza terre e semi in tutto il mondo espropriando i contadini della possibilità di coltivare liberamente, vogliamo in piccolo dare vita a un’esperienza di recupero, coltivazione e semina che dimostri che esiste un altro modo di coltivare.

Un altro modo fatto di condivisione, rispetto per la terra, che sia in campagna o in città, e per chi la vive.
Un altro modo di “fare” insomma.

Se la città è nostra perché non riprendercela a partire da un’aiuola?

H 16: VI ASPETTIAMO DAVANTI ALL’ENTRATA DI RIMAKE PER LA MERENDA E IL LABORATORIO DI ORTO URBANO

H 21: PROIEZIONE DI “God Save the Green” (per vedere il trailer clicca qui) PER CONCLUDERE LA GIORNATA “CONTADINA” CON FILM, BIRRA E POPCORN

Ri-Make prende forma….. giorno per giorno

febrero 2014 336Stiamo progettando e/o realizzando:

  • un’aula studio con biblioteca aperta 24 ore su 24
  • un laboratorio informatico
  • uno spazio esposizione e vendita autoproduzioni e piccoli produttori
  • spazi di ritrovo e riunione per associazioni e collettivi
  • uno spazio bar
  • uno spazio per donne e persone lgbit (lesbiche, gay, bisex, intersex, trans)
  • uno sportello per assistenza legale e sindacale a lavoratrici e lavoratori precari e disoccupate/i
  • uno spazio cinema e proiezioni
  • uno spazio per concerti e teatro
  • una ludoteca/spazio per bambine/i
  • una palestra popolare
  • uno spazio per dj set

Sei interessata/o a partecipare alla realizzazione di qualcuno di questi progetti? Contattaci! Parliamone allo spazio o scrivici alla mail rimake@autistici.org

Ri-Make ha anche bisogno di molti materiali…
Puoi darci una mano a recuperarli?

Stiamo cercando:
librerie, cassettiere, tavoli, sedie, mensole, computer, fotocopiatrici, proiettori, casse/amplificatori, strumenti musicali, materiale da cartoleria, libri usati, tende, aspirapolvere, strumenti e prodotti per la pulizia, cestini e cesti per la spazzatura, estintori
materassi, divani!

Accettiamo volentieri il tuo aiuto.

Inoltre puoi sostenere i nostri progetti donandoci il tuo 5 per mille
cf 97761210588

 

TUTTO SU…RI-MAKE!

1501064_226125377597554_6389245164761429298_oDa qualche giorno accade qualcosa di nuovo ad Affori…uno spazio da troppo tempo dismesso in quartiere ha riaperto le sue porte: è l’ex Banca del Lavoro di via Astesani, e un nuovo progetto è tornato a far ri-vivere lo spazio: il suo nome è Ri-Make!

Ri Make è il nome di una rete di collettivi e progetti di recupero degli spazi abbandonati nei quartieri di Milano, perchè tornino ad essere luoghi di incontro, arte, studio, mutuo soccorso e cultura, e soprattutto perchè Ri.tornino ad essere luoghi di uso sociale e condiviso, dove poter costruire un altro modo di “fare” e stare insieme.

Ri Make è uno luogo antifascista, antisessista e antirazzista, un luogo che rispetta tutte le identità; è uno spazio dove i percorsi di liberazione e autodeterminazione per donne, migranti, gay, lesbiche, bisex e trans* sono posti al centro.

Sono tante le idee e i percorsi che Ri Make porta avanti, ma vorremmo che questo progetto si incrociasse e incontrasse con le vite di chi questo quartiere lo abita o lo attraversa da anni.

Per conoscerci e raccontarci, vi invitiamo sabato 17 maggio a due appuntamenti:

ORE 16:00 MERENDA APERTA AL QUARTIERE (per grandi e piccini)

ORE 21:00 in occasione della giornata mondiale contro l’omo/transfobia, proiezione del film di P. Almodòvar “TUTTO SU MIA MADRE”

Evento Fb