Nasce Ri-make!

Riaprono le porte di un cinema storico di Milano
Ma questa volta è tutto un altro film..

Milano aveva perso da fin troppo tempo un suo spazio prezioso: un luogo di cultura, un luogo di incontro, confronto e socialità, ma allo stesso tempo uno spazio aperto all’immaginazione, una sala dedicata alla proiezione di sogni…
Si chiamava cinema Maestoso, e questa città non lo ha dimenticato, ma si è posta numerose domande…senza ricevere risposte…

Perché ha dovuto chiudere un cinema come il Maestoso?
Perché non si è fatto niente per salvarlo, per recuperarlo, per restituirlo alla città?
Perché a Milano si continua a costruire quando in ogni angolo della città vengono abbandonati al degrado interi edifici, abitazioni e spazi pubblici?
Perché la crisi economica continua a chiudere cinema, fabbriche e librerie, fa cadere a pezzi ospedali e scuole, ma poi si costruiscono parcheggi, grattacieli, e centri commerciali?

Ri-Make non è soltanto un cinema. È molto di più.
Ri-Make è il nome del progetto con cui ri-prende vita questo luogo. Non significa semplicemente riaprire un cinema, ma avviare un altro modo di fare:
Ri-costruire dove loro distruggono e speculano
Ri-generare relazioni e identità frantumate dai meccanismi di potere
Ri-fare cultura come strumento d’incontro, fuori dalle logiche di mercato
Ri-utilizzare anziché sprecare in un mondo usa e getta
Ri-appropriarsi delle necessità collettive e tornare a disporre delle nostre vite.
Ri-voluzionare gli immaginari per poter realizzare un altro mondo.

Come Ri-Maflow, fabbrica recuperata a Trezzano sul Naviglio, come Communia, spazio restituito al quartiere di San Lorenzo a Roma, e molte altre esperienze in tutta Italia, Ri-Make è mettere in pratica della attività di mutuo soccorso. Dai luoghi di lavoro e di studio ai quartieri, bisogna rendere evidenti quelle che sono le problematiche sentite e subite da chi vive questi luoghi, per poi quindi provare a costruire strumenti comuni di risposta: studenti e studentesse privati/e del diritto e della qualità dello studio; lavoratrici e lavoratori in condizioni di precarietà e sfruttamento; donne, migranti e soggetti lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali) che pagano per tutti gli altri e sui loro stessi corpi le peggiori politiche di austerità; ed infine tutti coloro che si ritrovano coinvolti in un attacco insostenibile ai territori, attacco che produce speculazioni, inquinamento, e sfruttamento incontrollato delle risorse.
Questi sono gli “attori” di Ri-Make che potranno essere i protagonisti di un film ancora tutto da girare.

Ciak, si comincia!
Proiezioni gratuite di film, un’aula studio notturna e domenicale, una ciclofficina autogestita, laboratori di cinema, teatro e danza, uno spazio bambini e bambine… sono solo alcune delle proposte con cui si può iniziare a riempire uno spazio, aperto e attraversabile, che non vuole avere né proprietari né clienti ma progetti che vivranno della partecipazione e dal contributo di tutti e tutte coloro vorranno dedicarcisi.

Nasce Ri-Make…e sarà meglio dell’originale!