L’arte di arrangiarsi – chiusura

moonCome ultimo film per la rassegna agostana dedicata ai film fatti con (relativamente) pochi soldi, eppure ricchi di effetti speciali, poi riusciti a diventare egualmente pietre miliari del cinema, abbiamo scelto un film contemporaneo; opera prima di un regista ( precedentemente conosciuto solo perchè figlio di David Bowie) che ha fatto tesoro delle lezioni impartite dai suoi predecessori, esordendo con un lungometraggio di notevole fattura.

MOON di Duncan Jones (Inghilterra;2009)
Prendete 2001: Odiessea nello spazio (1968), Solaris (1972), Alien (1979), Atmosfera zero(1981), tutti film che Duncan Jones ha guardato e riguardato da giovane, mischiateli insieme, adattateli ad un budget decisamente proibitivo per mettere in piedi un film che necessita di molti effetti speciali ( solo cinque milioni di dollari; solo si fa per dire) e otterrete Moon, un film di psico-fantascienza pluripremiato e lodato. Un film registicamente, scenograficamente ed “effettisticamente” misurato, che fa leva sul pubblico grazie ad una storia ben studiata , avvincente dal primo all’ultimo fotogramma, e ben costruita attorno all’unico attore presente (Sam Rockwell ) . Poi c’è chi dice che Jones: “Ha semplicemente scopiazzato!”.

Eppure anche oggi si può fare tesoro delle lezioni di John Carpenter; Peter Jackson; George Miller; Roger Corman e company… ed in un mondo cinematografico che propone film costosissimi basati solo sulla saturazione visiva data da effetti speciali a tutto spiano, senza soluzione di continuità (riducendo ad aspetti secondari la storia e la capacità interpretativa degli attori) , Moon ricorda che si può fare un film di fantascienza con pochi soldi, che esalti la fantasia, bello esteticamente e forte narrativamente.

(Film in Italiano; ingresso gratuito).