Alba Dorata uccide, la Grecia è in rivolta

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Si sono svolte per tutta la giornata di ieri in Grecia numerose iniziative di risposta all’omicidio di Pavlos Fyssas, accoltellato a morte la notte scorsa ad Atene da una squadra di Alba Dorata.

Numerose sedi del partito neonazista greco sono state assaltate dalle migliaia di manifestanti che dalla mattina alla tarda notte di ieri si sono dati diversi appuntamenti di contestazione, connettendosi alle manifestazioni già convocate per lo sciopero generale del settore pubblico.

A difesa delle sedi di Alba Dorata, sono stati schierati ovunque cordoni di poliziotti in tenuta antisommossa che hanno cercato di respingere le azioni di protesta con lacrimogeni e cariche.

Atene e Chania (Creta) le città dove sono avvenuti gli episodi più violenti, con la reazione di alcuni esponenti neonazisti ai quali la polizia ha concesso agibilità nello scagliare pietre contro i manifestanti. A Patrasso un uomo, un ufficiale della marina militare italiana, è stato fermato dopo aver puntato una pistola contro ai manifestanti.

L’assassinio della scorsa notte ha definitivamente confermato i timori sull’escalation della minaccia neonazista in Grecia. Dopo mesi di ripetute aggressioni a soggetti lgbit, migranti e militanti antifascisti dell’estrema sinistra, e a pochi giorni dal sanguinoso attacco ai militanti del KKE sprangati a Perama, questa volta a pagare con la vita è un militante di Antarsya. 34 anni, inserito nel sindacato dei metalmeccanici, attivista nelle assemblee del suo quartiere, noto anche come Killah P nel panorama della musica hip hop, Pavlos è stato accerchiato accoltellato al cuore e all’addome da una ventina di fascisti mentre si trovava in giro con alcuni amici e amiche nelle vicinanze del Pireo. L’omicidio si è compiuto sotto agli occhi della polizia che non è intervenuta fino a quando Pavlos già a terra colpito non ha indicato l’autore materiale dell’accoltellamento, a dimostrazione della fortissima connivenza delle forze di polizia con la formazione xenofoba e fascista. Il colpevole, G.R. Di 45 anni, è stato arrestato. Mentre i vertici di Alba Dorata prendono le distanze dall’accaduto e lo minimizzano, seguiti da i mezzi di stampa greci e internazionali che parlano di “discussione di calcio degenerata in politica”, i testimoni oculari negano che si sia trattata di una banale rissa da bar ma e ne confermano il contenuto politico di stampo squadristico.

La rabbia che oggi si è espressa e continuerà ad esprimersi nei prossimi giorni segna il passo di una necessaria e quanto mai impellente risposta definitiva: la chiusura di qualsiasi spazio di agibilità politica ad Alba Dorata, di cui si invoca esplicitamente lo scigolimento, e a simili formazioni neonaziste e una più generale risposta alll’austerity e alla violenza e barbarie che produce. Perchè i fatti della scorsa notte non vengano dimenticati o perdonati e perchè non si possano ripetere più.

Si annunciano per la giornata di oggi presidi di solidarietà in diverse città d’Europa mentre a Milano, a pochi giorni dal raduno di Forza Nuova svoltosi a Cantù, ancora si discute della collocazione da disporre per un raduno musicale neonazista in programma il 16 dicembre. Da Milano, rispondiamo a tale eventualità con le parole espresse in un comunicato dagli amici e compagni di Pavlos: “Le persone sanno come combattere il fascismo, la Resistenza lo ha già dimostrato. Non permettete che i fascisti mettano radici in nessun luogo! Buttateli fuori dai sindacati, dalle scuole, da ogni quartirere. Adesso lo dobbiamo anche a Pavlos“.

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