A proposito dei migranti e dei rifugiati del campo di Bresso…

11882817_1537914173128680_1920441518195855230_oUna decina di attivisti/e di  Rimake / Communia Milano e del  Collettivo 20092 di Cinisello Balsamo sono stati stamattina a fare un sopralluogo nei pressi della Croce Rossa di Bresso, un’area militare adibita a campo per migranti e rifugiati, da dove ieri è partita la protesta per le condizioni del campo stesso, e che ha bloccato viale Fulvio Testi prima di essere violentemente repressa dalla polizia. Alcuni dei rifugiati erano oggi in giro a passeggio per la zona, e nonostante le prime diffidenze siamo riusciti a scambiare alcune chiacchiere con alcuni di loro.
600 sono in totale le persone stanziate in questo campo, in condizioni molto precarie: la pioggia arriva all’interno delle tensostrutture in cui lo spazio di vita di ciascuno e’ limitato alla propria brandina e niente di piu’. Ne’ vestiti ne’ cibo a sufficienza sono forniti, e chi se lo puo’ permettere si procura altro cibo e vestiti presso gli esercizi commerciali nei paraggi. Gli altri vanno avanto con gli abiti usurati. Da quel luogo i rifugiati, nell’impossibilita’ di accedere ad informazioni legali, sono tenuti in attesa da mesi e mesi (alcuni sono lì da un anno) della regolarizzazione della propria condizione, tramite documenti che ne attestino il diritto all’asilo politico o ad un permesso di soggiorno. Ma niente di tutto questo avviene, ed il clima è aggravato dalla presenza in zona di fascio-leghisti e razzisti, come quelli che hanno cosparso le mura del campo di scritte xenofobe o che hanno tentato di appendere all’ingresso uno striscione proprio in concomitanza con il nostro arrivo, ma hanno preferito a quel punto abbandonarlo a terra e svignarsela.
Alcuni dei rifugiati vengono da zone di guerra, altri da condizioni economiche che allo stesso modo mettono a rischio la vita di queste persone. Ma nel primo caso ai ragazzi viene suggerito all’interno del campo stesso di provare a scappare in qualche altro paese. Nel secondo caso sembra si stiano preparando i voli per riportare le persone nel paese di origine. In seguito alle proteste di ieri i ragazzi hanno ottenuto sicuramente un po’ di attenzione sulla loro situazione e sono stati contenti di sapere che qualcuno era dalla loro parte e la richiesta è stata che anche noi si manifesti insieme a loro se dovesse essere nuovamente necessario.
Abbiamo espresso la nostra solidarietà e fatto sapere ai ragazzi che queste situazioni si stanno verificando in tutta Italia da Lampedusa a Milano, da Bari a Ventimiglia, ma allo stesso modo in questi luoghi la solidarietà ai /alle migranti va avanti e cresce.
#WeAreNotGoingBack!
Oggi questo a Milano significa anche che non ci fermiamo qui ma che bisogna andare avanti.