WELCOME REFUGEES – Lo dicono (e lo dimostrano) in tante/i anche ad Affori

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La scorsa settimana abbiamo proposto al quartiere che RiMake facesse da punto di raccolta di materiale di prima necessità per le/i tante/i rifugiate/i e migranti che in queste settimane arrivano a Milano, in fuga da guerre, dittature, miseria.
La risposta è stata molto positiva: decine di persone di hanno portato moltissimo materiale :(in particolare per l’igiene, intimo, salviette, vestiti per bambini e tanto altro).
Una prima consegna di questo materiale è stata fatta lo scorso sabato al centro di via Aldini gestito da Progetto arca.
Una nuova consegna  è stata poi fatta in questi giorni a Casa di Suraya, gestita invece dal consorzio Farsi prossimo.
Intanto continuiamo la raccolta – che dalla prossima settimana sarà fatta con un’apertura settimanale il (mercoledì dalle 17.30 alle 19.30), perché l’emergenza non è finita e continuano e continueranno ad arrivare migliaia di donne, uomini e bambine/i a cui vorremmo contribuire a dare un aiuto diretto.
Naturalmente questa solidarietà materiale non ci fa dimenticare il contesto, quello di un’Europa sorda e cieca che erige muri, prepara interventi militari, chiude le frontiere di fronte alla disperazione di una regione (medioriente) ed un intero continente (Africa), dilaniati da dittature e  guerre – spesso per procura o comunque rese più tragiche dalle politiche europee e dalle armi di casa nostra – e da una miseria causata da politiche finanziarie ed economiche che mettono al primo posto i profitti di pochi, distruggendo le vite di milioni di persone.
Sappiamo benissimo che queste politiche sono le stesse che fanno pagare a lavoratrici e lavoratori, precarie/i, disoccupate/i anche nel nostro paese quei debiti che sono serviti a fare i profitti di banche, sistema finanziario e pochi grandi imprese multinazionali (le stesse protagoniste in questi giorni del circo di Expo2015).
Sappiamo benissimo che quelle dittature sono state spesso sostenute dai governi europei perché funzionali al mantenimento delle politiche di cui sopra.
Sappiamo che le guerre sono fatte in primo luogo contro le popolazioni dei paesi coinvolti, sia perché vittime dirette dei conflitti, sia perché quelle guerre sono fatte per evitare che possano esserci alternative, rivoluzioni, partecipazione popolare.
Sappiamo anche che “l’emergenza” è causata dalle politiche di chiusura delle frontiere, da leggi che creano clandestinità, da una mancata accoglienza seria di profughi e rifugiati – in Italia e in Europa.
Lo scandalo di Ventimiglia non è solo l’esito della vergognosa politica dello stato francese, ma delle leggi europee condivise anche dal nostro paese. Sulla pelle di migranti e rifugiate/i,.
Per questo il nostro Welcome refugees è una presa di posizione politica e sociale. Sappiamo chi sono le nostre sorelle e nostri fratelli, sappiamo  da che parte stare.
Ringraziamo chi ha voluto dare un aiuto (che ovviamente non è necessariamente basato sulla condivisione delle nostre idee, così come i centri a cui portiamo gli aiuti non sono scelti su base ideologica, ma del loro prezioso lavoro). Ringraziamo chi vorrà ancora darlo.
Ri-make/Communia
(la fotografia è tratta dal sito del progetto e mostra fotografica “Siriani in transito“)