Somewhere over the rainbow…  in ricordo di M.

Umbrella

Quel numero di chiamate e di messaggi “in arrivo” hanno fatto immediatamente capire che qualcosa era successo. Come un fulmine a ciel sereno legando i pezzi dei vari sms si ricostruisce la notizia, la terribile, ingiusta, claustrofobica notizia della tua perdita. Un’infezione, un batterio, l’ospedale  e la fine. Devono passare ore prima che “la brutta notizia” venga elaborata dal cervello; “non ho ancora realizzato”, “non ci posso credere”, “non è successo davvero”… poi ti fermi e ti incontri, anzi scontri, con la realtà. E’ successo. Ventidue anni.

M. ci ha lasciat*. La M puntata così come l’asterisco non vogliono annullare le identità, ma anzi cercare di rispettarle il più possibile. Il rispetto e le identità, quante volte sono state al centro di quei pomeriggi di collettivi fatti anni or sono, in  cui molt* di noi hanno cercato di prima di tutto di rispettare se stessi a partire dalle nostre identità, dal nostro essere quel siamo e nel desiderare quel che desideriamo. M. è stato un nostro compagno di strada, una colonna portante del collettivo Tabù nel momento migliore della sua attività politica. Lui con noi ha cercato di capire se stesso, di raccontarsi e costruire qualcosa di diverso con noi, di giocare, sperimentarsi, ballare, scrivere volantini, organizzare azioni ed extra vagare con noi.

Ci hai dato tanto, ma soprattutto, ci hai trasmesso quella voglia e necessità di ballare e sculettare che ha reso spesso meno pesanti quei pomeriggi di discussione collettiva.
Ci stringiamo attorno ai famigliari, agli amici e le amiche e a chiunque abbia avuto la fortuna di incrociare, anche solo per poco, il suo sorriso. Ricordiamo M. e balleremo per lui fino a quando le nostre gambe e i nostri tacchi reggeranno, fino a quando non saremo liber*.
Che la  terra ti sia lieve M., fai il bravo.

Le compagne e i compagni di quello che è stato il collettivo Tabù
Collettivo Le Lucciole
RiMake, spazio autogestito.