20 marzo: Le regole della precarietà per EXPO2015

UNIVSEXPOLOGO!

-Disoccupazione giovanile al 42,4%
-Contratti da 1 euro all’ora
-18.500 contratti di lavoro volontario

Non è un futuro distopico imprecisato, ma è Milano tra un anno. Precisamente è Expo2015, il grande evento presentato dal governo Renzi e ancora prima da quello Letta come il volano della crescita economica per l’Italia e soprattutto come il grande trampolino per il rilancio dell’occupazione in questo paese, specialmente per i giovani.

Ma sarà davvero così? Quali sono gli accordi e le regole effettive del lavoro di Expo?

Lunedì 24 marzo nell’Aula Magna dell’università Statale di Milano si terrà una conferenza che parla di questo tra consulenti del lavoro e professori di diritto, ma senza coloro che poi subiranno e si confronteranno direttamente con queste misure, le studentesse e gli studenti delle Università e delle scuole milanesi. Crediamo che in quella giornata chi solitamente è escluso dalla progettazione del proprio presente e del proprio futuro debba invece esserci e avere gran voce in capitolo.

Per questo vogliamo costruire un momento di confronto su queste questioni con chi se ne occupa tutti i giorni e chi le vive sulla propria pelle, per costruire un percorso che racconti cos’è e cosa sarà davvero Expo2015 per le nostre facoltà e le nostre vite.

GIOVEDI’ 20 MARZO – ORE 16 @ UNIVERSITA’ STATALE(Via Festa del Perdono, 7) ATRIO PICCOLO

Parteciperanno:

-Felice Mometti, ricercatore e redattore di www.communianet.org
– Massimo Laratro, avvocato di San Precario (www.sanprecario.info)
-Andrea Iomini, docente precario della scuola
Ateneinrivolta Milano, collettivo di studenti e studentesse precar* (www.ateneinrivolta.org –www.rimake.noblogs.org)
-operai della RiMaflow, fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio (http://rimaflow.it/)
-Attivisti e attiviste della rete NoExpo (www.noexpo.org)

Dalle 15.30: CineCafè precario! Caffè a 50 cent e videosatira

————————————————————————

#UniVSExpo

Expo 2015 sta distruggendo i nostri territori, le nostre città, smantella servizi, flessibilizza contratti e ora prende possesso della nostra formazione, senza che nessun* possa dire nulla.
I rettori di Università degli Studi di Milano, Bocconi, Bicocca, IULM, San Raffaele, Cattolica e Politecnico hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune per mettere a disposizione spazi, corsi, qualsiasi tipo di supporto a Expo.

Non è servito chiederci il permesso perchè questi sette, SETTE, rettori milanesi firmassero un accordo per costituire un “Comitato scientifico per Expo”, per legare a doppio filo le nostre università e il grande evento che le sta sconvolgendo.
Sono sempre meno le possibilità e gli spazi di autorganizzazione, autogestione, liberazione per chi vive l’università. Le esperienze di cultura dal basso continuano ad essere ostacolate e limitate, nessuno sembra volerne accogliere la richiesta. Gli atenei, intanto, non smettono di piegarsi a logiche di mercato e di messa a profitto, che colpiscono le vite di studenti, giovani, ricercatori, mentre la formazione universitaria è sempre più lontana dalla esigenze dei nostri territori e del tessuto sociale.

Possono volerci fuoricorso, sfruttati, precari, ma per Expo non ci avranno. Contro questo evento e qualsiasi altra manipolazione dei nostri corsi, della nostre facoltà, della nostra formazione, delle nostre vite, vogliamo aprire nelle università un percorso aperto a tutt*, che contrasti Expo e la sua speculazione.