#30N contro EXPO2015 – Per la riappropriazione sociale della metropoli

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Sabato 30 novembre – ore 15.00 Largo Cairoli
Sabato 30 novembre Milano sarà attraversata da un corteo per il diritto all’abitare e per una metropoli diversa, attenta ai bisogni sociali e non alle speculazioni finanziarie e territoriali. Per questo anche un corteo contro Expo2015.
La kermesse del 2015 rappresenta – simbolicamente e concretamente – una modalità di governo del territorio che, attraverso grandi opere e grandi eventi, ha come obiettivo il sostegno ai profitti privati e la sottrazione di spazi di partecipazione democratica a cittadine e cittadini.
In sé Expo2015 sarà un’inutile e costosa «fiera campionaria» del XXI secolo, ma grazie ad essa vengono rilanciati progetti speculativi in materia di viabilità, insediamenti commerciali e cementificazione senza alcuna risposta alle vere esigenze abitative, di viabilità dolce, di risanamento ambientale, di rispetto del paesaggio e dell’agricoltura tradizionale.
E se questo non bastasse si sperimentano – grazie alla complicità delle organizzazioni sindacali confederali – forme di precarietà «contrattata» che verranno estese presto all’intero paese e per le più svariate occasioni di «emergenza»: oltre ad un’intensificazione dei “tipici” contratti precari, stiamo parlando di contratti di lavoro da un euro all’ora o di prestazione gratuita sotto forma di stage, volontariato o lavori gratuiti. Tutto questo avverrà grazie a cospicui finanziamenti pubblici – mentre ne profitteranno imprese private (già coinvolte attraverso Camera di commercio e Assolombarda negli organismi di governo dell’Expo). E non mancano (già ci sono i primi segnali) appalti a imprese legate alle varie mafie.
Mentre il mantra della riduzione del debito pubblico motiva le politiche di austerità e di riduzione della spesa pubblica a livello nazionale e il patto di stabilità che scarica sugli enti locali il «dovere» di contribuire al risanamento dei conti pubblici – Expo2015 provocherà nuovo debito e nuovi debiti. L’ennesima dimostrazione che il debito pubblico è una trappola e che le politiche del debito sono uno strumento di redistribuzione della ricchezza verso l’alto, grazie ai meccanismi della finanza, della speculazione territoriale, dell’espropiazione di partecipazione democratica. Noi non ci stiamo.
Al furto di territorio e politica contrapponiamo una nostra politica di riappropriazione sociale, di recupero degli spazi abbandonati, destinati alla speculazione e alla devastazione ambientale e territoriale.
Alle politiche di taglio delle spese – che gravano pesantemente su istruzione e sanità – e di contrazione salariale e di reddito per lavoratrici e lavoratori  (precarie/i o in via di precarizzazione), disoccupate/i, pensionate/i contrapponiamo il rifiuto del pagamento del debito.
Al governo dei commissari e delle Spa e a tutte le privatizzazioni contrapponiamo la difesa del bene pubblico e comune e percorsi di risocializzazione.
All’esproprio di speculatori, affaristi e banchieri lavoriamo per un’esproprio da parte di tutte e tutti coloro che pagano la crisi e le politiche di austerity.
LORO EXPO, NOI EXPROPRIO!
Ri-Make – Rete Communia Milano