11 e 12 ottobre a Milano, perché #expofamale

exposigaretteMancano 200 giorni all’inaugurazione di Expo2015 e la rete Attitudine NoExpo, che in questi anni ha rappresentato lo spazio di opposizione all’inutile e dannoso evento, rilancia la sua iniziativa con una due giorni l’11 e 12 ottobre.

Sotto lo slogan #expofamale, gli appuntamenti saranno diversi.

Sabato 11 ottobre il momento centrale della giornata sarà un corteo, che partirà alle 15.30 da Piazza duca d’Aosta a Milano. Il corteo vuole avere carattere nazionale ed è pensato in questa dimensione non tanto sui numeri di partecipazione quanto sul piano politico e di coinvolgimento di realtà e singol* con cui costruire un percorso che non si fermi al 1° maggio 2015. L’opposizione a Expo – anche se assume un carattere particolare ed esemplare, sia per l’immaginario che mette in gioco questo evento che per le politiche concrete prima e durante l’evento stesso – è parte della più generale iniziativa per la difesa e la sovranità sociale dei territori, per l’affermazione del diritto all’abitare, per una politica partecipata e non espropriata da logiche dell’emergenza e dal primato dei profitti.

Non è quindi un caso che uno degli slogan della due giorni sia “grandi opere e megaeventi, liberiamocene!”.

Al corteo di sabato seguiranno domenica 12 Ottobre due iniziative.
La mattina saremo a parco Pertini, interessato dai cantieri delle “vie d’acqua” che devasteranno questo e altri tre parchi milanesi tra corruzione e mafie. Contro quest’opera si stanno mobilitando comitati e cittadine/i “No Canal” e insieme a loro costruiremo un’assemblea di incontro, discussione e dibattito per decidere e avviare insieme le fasi della mobilitazione verso il 1° Maggio 2015 e nei sei mesi del mega-evento.

Il pomeriggio, all’interno della fabbrica recuperata e autogestita RiMaflow, ci sarà un secondo incontro su “sovranità alimentare e sovranità sociale dei territori”, che si pone l’obiettivo di valorizzare, sedimentare e portare avanti le diverse lotte per il diritto alla città contro e oltre Expo e smascherare la narrazione tossica del “nutrire il pianeta” con cui si vorrebbe dare una mano di verde all’evento, nel quale saranno invece protagonisti principali le multinazionali dell’agroindustria e dello sfruttamento di lavoratrici e lavoratori. Un segno che non sarà certamente modificato da alcun “expo dei popoli” o “fuori expo” – spazi ed eventi organizzati da Ong e associazioni della “società civile” formalmente indipendenti ma collegati al sito e all’evento ufficiale, dal quale ricevono anche finanziamenti, e del quale si presentano come coscienza critica o più ancorata ai bisogni sociali. I partecipanti a questi spazi rimarranno così semplici attori non protagonisti funzionali alle logiche dannose dell’evento.

La rete Communia, che partecipa a Milano al percorso di Attitudine NoExpo, parteciperà a queste giornate portando il suo contributo incentrato sulla campagna che abbiamo chiamato #exproprio, che già avevamo fatto vivere la scorsa primavera in preparazione alla Mayday milanese e che abbiamo ribadito durante il CommuniaFest.

#Exproprio è una campagna che mette al centro la riappropriazione politica, sociale, ambientale, culturale, dei propri corpi e desideri, dei diritti. Non riguarda solo la pratica dell’occupazione e del recupero di spazi ad uso sociale, ma anche e soprattutto l’affermazione del primato dei bisogni e dei diritti contro il “sacrosanto rispetto della proprietà privata” e contro il primato dei profitti.

Vediamo in Expo2015 un carattere molto concreto di sperimentazione di politiche dannose che si estenderanno su tutto il territorio.
Ne sono esempi l’espropriazione dei processi di democrazia rappresentativa, pure criticabili, per favorire la decretazione d’emergenza e le logiche commissariali; i nuovi contratti di lavoro subalterni e precarizzanti, che arrivano fino all’ossimoro del “lavoro gratuito” con la complicità delle confederazioni sindacali; la speculazione urbanistica e territoriale che porta km di inutili autostrade, sottrazione di verde agricolo, speculazione sulle aree con guadagno di banche, immobiliari e società amiche delle varie lobbies politiche ed economiche non esenti, come abbiamo visto, da pratiche clientelari, corruzione e infiltrazioni mafiose; la costruzione di un immaginario “progressivo” riguardo il tema dell’alimentazione che cela l’aspetto centrale dei giganti dell’agrobusiness e la propaganda dell’evento e della città “gay friendly” e vicina alle donne, salvo poi parlare solo di turisti omosessuali uomini, bianchi e alquanto ricchi o di donne relegate al ruolo di madre, moglie e domestica, nascondendone l’oppressione e cancellando tutte le altre soggettività.

Exproprio significa quindi per noi affermare l’esigenza di una politica partecipata e dell’uscita dalla logica dei grandi eventi e delle grandi opere, significa difendere i diritti di lavoratrici e lavoratori e affermare nuovi diritti per tutte e tutti, intrecciandosi con le mobilitazioni dell’autunno, in vista dello sciopero sociale del 14 novembre. Significa difendere i territori da speculazioni e distruzioni ambientali, affermare le nostre soggettività e liberarci delle norme e normalizzazioni oppressive.

Una campagna fatta di idee, sovversione dell’immaginario, pratiche di riappropriazione e autogestione, conflitto, costruzione di reti “fuorimercato”. Una campagna che parte da Expo, ma va ben oltre lo stesso evento.

Loro #Expo, noi #Exproprio
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Programma delle due giornate

sabato 11 ottobre
* h14.00 aperi-attivo in piazza XXV aprile: scambio di semi, cibo genuino, presentazione del libro “Genuino clandestino” e tante informazioni
* h15.00 corteo, p.zza duca d’aosta
a seguire serata benefit #noexpo in cascina torchiera

domenica 12 ottobre
* h11.30 assemblea pubblica verso il 1°maggio @parco pertini
* h15.00 incontro su sovranità alimentare e sovranità sociale dei territori @rimaflow

articolo tratto dal sito communianet.org